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Storie di nascite positive. #2:mi sentivo a casa.

18/10/2018

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Me la ricordo quella notte, le contrazioni non mi lasciavano per più di 5 minuti ormai da qualche ora... letto , sedia, squat, cronometro alla mano... alle 2:33 decidiamo di andare. Arrivati in ospedale l’ostetrica ci dice che sono a 4 cm e che mi ricoverano perché probabilmente la mattina avremmo conosciuto il nostro amore. Proprio così non è andata. Il tracciato scandiva con il battito del nostro piccolo i secondi infiniti di quella notte, le contrazioni non erano regolari .
Io non lo so spiegare quanto quel dolore fosse profondo... ma quanto fosse meraviglioso avere vicino a me mio marito e condividerlo visceralmente con lui, quello si. Era un dolore meraviglioso. Cercavo di rilassarmi e di fare gli esercizi che con te, Ilaria, avevamo imparato.
Così è trascorsa la nostra ultima notte soli... io e mio marito. Io e il bambino.
È giorno... ci spostano in quella che poi sarà la mia stanza... arrivano mia mamma, le mie sorelle e mia suocera... io faccio squat ininterrottamente ai piedi del letto. La dilatazione procede ma le contrazioni sono irregolari. Ricordo bene il momento in cui l’ostetrica mi ha detto “ci prepariamo per andare di là”. Quella porta verde (sala Travaglio e sala parto) è ancora un tuffo al cuore... tante volte passando lì davanti ho viaggiato con la mente ed è arrivato il giorno in cui sono entrata... tanta emozione... la paura non era molta.. ero felice. Alle 11:06 ho una foto sul tappetino mentre facevo il rilassamento con le mani tra i capelli... probabilmente lì iniziava la parte più dura e da lì la prossima foto è stata di noi 3. I ricordi iniziano a farsi vaghi... una cosa ce l’ho bene a mente grazie alla meravigliosa equipe che mi supportava... mi sentivo a casa. Non era l’ospedale con i medici... erano le persone che mi vogliono bene che aspettavano con me.
Si prevedeva più veloce e soprattutto più semplice ma lo rifarei mille volte... Verso le 14 l’ostetrica diceva che ci eravamo quasi mancava poco la testa si sentiva.
Eravamo vicini al blackout... si il momento in cui la mia mente ha scollegato tutto. Ricordo che ho pensato di morire dal dolore.
La presenza costante e mai invadente delle persone che erano in quella stanza mi ha fatto sentire capita in quel dolore immenso... e credo che questo abbia contribuito molto a rendere il mio parto meraviglioso.
È arrivato il momento di salire sul lettino da parto.
Ho pensato più volte di essere vicina al collasso... invece è arrivata una forza che non immaginavo di poter avere... ci ho messo tutta me stessa.
Poi è successo. È successo. È successo!!
E io non ho capito più nulla... eravamo noi 3 mi veniva da piangere e poi da ridere. Erano le 16.45... l’orario in cui è arrivata la FELICITÀ.
E potrei continuare per ore a scrivere di quella notte, quella mattina, quel pomeriggio indimenticabili ed indelebili nella mia mente e nel mio cuore, spero, per tutta la vita.
GRAZIE Ilaria per aver contribuito a questo meraviglioso ricordo.

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    Dott.ssa Ilaria Giangiordano
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