![]() "Alle 21:02 del 20/11/2020, in ritardo di 11 giorni sono nato finalmente.. la mamma e il papà mi amano da morire, anche se sono stato così dispettoso! Sono lungo 49 cm e peso 3,575kg! Ilaria ti possiamo dire solo infinite grazie.. ho avuto un parto indotto che era partito con le più basse aspettative (ricoverata a 41+3 da sola senza S. e con una dilatazione pari a zero). Il travaglio è iniziato in sordina alle 11 di mattina dopo una notte di fettuccia e la mattina alle 9:30 induzione con ossitocina e poi rottura delle membrane alle 11! Le contrazioni sono state serrate (una ogni 2min e mezzo massimo) e toste, ma con la respirazione up, mio marito, e la tens sono riuscita ad arrivare alle 19 a completa dilatazione senza epidurale! L’ostetrica che ci ha seguito ci ha fatto i complimenti per come abbiamo fatto squadra e perché siamo riusciti a mantenere la calma! Sono state due ore toste invece quelle delle spinte, la respirazione down non sono riuscita a farla e ho davvero urlato come un’indemoniata.. alla fine è uscito in stile superman con il braccio alzato e mi sono beccata un po’ di punti! Pazienza, passa tutto.. perché mi giro, lo guardo, penso a tutta la strada fatta fin qui e non posso che essere la persona più felice del mondo! Grazie mille Ila, sei stata preziosissima (e scusami per l’ora ma sono sveglia che lo fisso da ore!) ❤️ Un abbraccio grande!"
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Quali sono gli ingredienti per un parto indotto positivo? Operatori aggiornati alle ultime linee guida, una buona comunicazione tra la mamma e il personale sanitario, una buona motivazione per l’induzione, un’ottima preparazione della mamma su quelle che sono le sue opzioni e il sapersi ascoltare. Tutto il resto è chimica e per quello ti aiuteranno i tuoi ormoni.
A differenza di ciò che si può spesso sentire, è possibile avere un parto positivo anche se indotto. Informatevi, preparatevi e prendete le vostre scelte consapevolmente. A quel punto, anche se le cose andranno verso una direzione diversa rispetto alle vostre aspettative, nessuno potrà togliervi la vostra esperienza di nascita positiva. Questi i messaggi di M., mamma di Hypnobirthing Italia, sul parto del suo primo bambino: "Ciao Ilaria scusa per l’assenza ma sono giorni impegnativi 🥰 e pieni d’amore 💙❤ L’induzione non è stata una passeggiata ma perlomeno ha funzionato subitissimo e il travaglio e parto sono stati molto veloci 😊 ho chiesto lepidurale perché le contrazioni dopo la rottura delle membrane (spontanea) non erano più gestibili! Me l’hanno fatta molto bene e sentivo tutto sia la contrazione che il premito ma senza dolore 😊 Mi ha aiutato moltissimo la respirazione imparata con te! Grazie😊😊 sto bene, felice, stanca ma positiva e innamorata 🥰" [27/06/19, 11:15:58] Ciao Ilaria, S. è nato ieri, il parto è andato tutto bene!
[27/06/19, 11:16:15] Tanti auguri! Come stai? [27/06/19, 11:17:00] Ti racconto: Domenica mattina sono iniziate le contrazioni. Non capivo se erano le prodromiche o quelle vere quindi sono andata in ospedale la sera e mi hanno ricoverato perché avevo un po’ di dilatazione 3/4cm. Non appena mi hanno ricoverato le contrazioni hanno iniziato a rallentare. Già da Domenica notte ne avevo meno, Lunedì la stessa cosa, ed anche Martedì: una contrazione ogni 5/6h e la dilatazione ferma a 4cm, con collo appianato però. Mercoledì vado a chiedere di dimettermi perché passavo tempo ad annoiarmi in ospedale e gli ho detto che sarei tornata non appena avrei avuto le vere contrazioni. Mi visitano alle 14:00 e si rompe il sacco, alle 14:15 iniziano le contrazioni e alle 17:45 nasce S., è stato velocissimo e il tutto senza anestesia! L’hypnobirthing mi ha aiutata molto nella respirazione durante le contrazioni mentre non sono riuscita a concentrami bene sulle visualizzazioni. Quindi mi è stata utile la respirazione “up”, ma nn per tutte le contrazioni. Nella fase delle spinte invece la respirazione “down” mi ha dato fastidio, ho visto che nn riuscivo a spingere efficacemente respirando in quel modo. E quindi al contrario del video che ci hai mostrato tu io nella fase di spinte nn sono stata molto silenziosa anzi, penso mi abbiano sentito quattro piani sotto! [27/06/19, 11:21:50] Ilaria: Non importa, hai utilizzato solo ciò che era funzionale per te. Hai avuto episio? [27/06/19, 11:22:03] No nessuna episiotomia! Mi hanno messo 3 punti, anche se nn ho mai fatto il massaggio perineo! Solo qualche volta esercizi per la muscolatura. L’Hypnobirthing mi ha aiutata molto, anche prima dell’inizio del travaglio. Da subito dopo il corso ho iniziato a praticare: audio per il rilassamento la sera, respirazioni “up” con visualizzazioni una volta al giorno e tutto questo mi ha aiutata a stare serena calma e rilassata proprio come nelle “dichiarazioni per un parto positivo”. Sentire quelle dichiarazioni come dei mantra mi ha aiutato molto, incontrare il bambino con l’audio “tappeto magico” è stato di grande fiducia e colore e calma era il mio “hypnoaudio“: andavo nel sonno più profondo ogni volta che lo sentivo, il giorno del travaglio ho iniziato a metterlo ma le contrazioni erano troppo ravvicinate non ho potuto ascoltarlo. Va bene Ilaria, grazie di tutto. Questo parto gentile e facile è stato tale anche grazie al corso con te! Buongiorno, il 26 Gennaio è nato il mio bambino! Volevamo scriverti subito ma è stato un mese impegnativo come potrai immaginare! Il parto è andato meravigliosamente anche perché è durato 3 ore e 50 minuti. Le ostetriche nonostante non conoscessero l’Hypnobirthing ci hanno assecondato in tutto e sono state dei veri angeli! C’è stato solo un piccolo momento di défaillance in cui la mamma presa dallo sconforto è uscita dalla “bolla”... lì sono partiti gli unici 5 minuti di dolore. Il papà però è stato bravissimo e mi ha fatto tornare subito nel mood giusto ed alla fine, seguendo tutti i tuoi consigli, è andato tutto nel verso giusto. Grazie davvero di tutto!
Sapevo che quella notte avrei dato alla luce mia figlia.
La mattina di quel sabato, ogni ora, ascoltavo le onde che il mio corpo mandava. Lea stava aprendo insieme a me il varco per entrare in questo mondo. La mia terza figlia. La maternità a 40 anni, dopo 18 anni dall'aver avuto Martina e 19 dall'aver avuto Chiara. Arrivata in ospedale alle 00.30 di domenica 13 Gennaio. Ricordo il silenzio malinconico che c'è solo negli ospedali. In sala mi visita un'ostetrica assonnata e mi comunica che sono dilatata di 6 cm. In quel momento esatto si rompono le acque, naturalmente, come se fosse proprio il momento giusto. È stata una sensazione bellissima (visto che nei precedenti parti è intervenuta la mano medica). Subito intravedo una ginecologa, assonnata anche lei, che inizia a parlare con l'ostetrica per somministrare ossitocina. Sbarro gli occhi subito e comunico il mio rifiuto a tale prassi generando disappunto nella ginecologa. Noncurante e sostenuta dal mio compagno, mi portano in sala parto (ovviamente vado con le mie gambe) con contrazioni ogni 5/6minuti. Una sala parto bellissima e iper accessoriata. Palla, seggiola, poltrona, vasca, corda ecc... Non ho usato nulla. Inizio il mio travaglio in piedi appoggiata ad una sedia per sfruttare la forza di gravita. Sentivo Lea spingere e continuavo a perdere liquido amniotico. A ogni contrazione sentivo perfettamente che tutto il mio corpo lavorava in modo naturale per dare alla luce la nuova vita. Il respiro e la visualizzazione di ciò che stava accadendo sono stati fondamentali per accogliere quel dolore che ad ogni minuto diventava più dolce. La consapevolezza del mio corpo e di quello che fisicamente e biologicamente stava accadendo mi ha permesso di arrivare a 9 cm. L'ostetrica mi suggerisce di salire sul lettino da visita per controllare la dilatazione. In quella posizione ero a disagio e scomoda. Non sentivo. Così, subito dopo aver stabilito che ero a 10cm scesi dal lettino e mi misi accovacciata per consentire alla bimba di scendere ancora di più nel canale del parto. Poco dopo risalgo, obbligata, sul lettino. Rifiuto episiotomia e ossitocina. Voglio fare da sola. Ecco che la testa di Lea è fuori. Il papà la vede bionda e dolcissima. Ancora due spinte e alle ore 03.15 è nata. Senza lacerazioni, senza medicalizzazione, senza episiotomia e ossitocina. È stata una grande vittoria per me poter contare solo sulle mie capacità. Ho messo in pratica ciò che per qualche mese ho studiato e su cui mi sono concentrata: la consapevolezza del corpo, il respiro e le visualizzazioni di un parto positivo. Ogni donna può farlo con le conoscenze giuste e una grande fiducia in se stessa. Mi piacerebbe iniziare questo racconto sottolineando quanto la mente può governare il corpo, in un momento come il parto in cui è davvero facile farsi prendere dal panico.
Inoltre, la presenza del mio compagno è stata fondamentale e abbiamo vissuto il momento come se si trattasse di un viaggio, un viaggio per incontrare il nostro bambino. Un viaggio insieme, non troppo diverso da quelli che abbiamo fatto in giro per l‘Europa, con lo stesso entusiasmo di vedere e conoscere ma nettamente più speciale. Era un sabato mattina quando ho iniziato ad avere delle piccole perdite ma non avevo associato questo evento alla rottura del sacco, quindi la mia giornata è andata avanti come se nulla fosse fino al pomeriggio. Avevo, infatti, una visita con tracciato ed è stato proprio in questa occasione che il ginecologo mi annuncia che quelle perdite erano dovute alla rottura del sacco. Mi comunicano che a seguito di questo evento, di lì a poco, mi avrebbero ricoverata e se durante la notte non si fosse avviato il naturalmente il travaglio, al mattino mi avrebbero indotto il parto. E così, dopo una notte senza nessun accenno di contrazioni, alle 5 del mattino decidono di indurmi il parto. Ricordo di aver deciso che non mi sarei fatta prendere dal panico, anzi ho chiesto all’ostetrica se potevo avere un caffè, avevo deciso di affrontare gli eventi così come sarebbero arrivati e di riposare il più possibile per conservare anche la più piccola energia che mi sarebbe servita per aiutare il mio bimbo a venire alla luce. Non ho mai dimenticato, neanche per un attimo, che per l’incontro più importante della mia vita non avrei sofferto soltanto io, ma anche il mio bimbo avrebbe fatto tanta fatica e questa è stata la prima volta che mi sono sentita Mamma! Così a partire dalle 8 e mezza sono iniziate le prime contrazioni. È stato questo il momento in cui la respirazione imparata durante il corso si è rivelata fondamentale. La cosa positiva era che il dolore che provavo nonostante potesse crescere e diventare a mano a mano più forte, non c’era una volta in cui, dopo un minuto, non passasse del tutto. Questi intervalli mi hanno permesso di interagire con il mio compagno e quindi distrarmi tantissimo con le nostre canzoni in sottofondo che non dimenticherò mai. Tutto è stato molto gestibile fino alle ore 10 momento in cui sentivo che la distanza tra le contrazioni si faceva sempre più breve. Ero posizionata su un fianco, dormo così da sempre e questa posizione mi ha aiutata tanto, nel frattempo il mio compagno contava per me i respiri durante le contrazioni. Io lo avvisavo dell’inizio delle contrazioni e lui mi aiutava a gestire la respirazione, per 4 secondi inspiravo con il naso e per 8 secondi espiravo con la bocca così come avevo imparato durante il corso. La respirazione mi ha permesso di gestire il tempo, rimanere calma e non irrigidirmi. Ad ogni contrazione, come mi ha insegnato Ilaria pensavo “una di meno!” e chiedevo al mio compagno di ripetermelo, perché avevo bisogno di sentirmelo dire per rilassare il mio corpo al massimo, prendere tutta la contrazione e non rifiutarla. Con grande sorpresa, mia e delle ostetriche, alle 10 e 30, mi comunicano di essere a dilatazione completa e si raccomandano con me di non iniziare a spingere. Vengo portata in sala parto di fretta e furia e una volta sul lettino, dopo un paio di tentativi, un’ostetrica molto brava mi ha dato degli ottimi consigli per ottimizzare la spinta. Dopo 5 spinte seguendo alla lettera i consigli fondamentali dell’ostetrica il nostro bambino alle 11:06 è nato. La Fatica e il Dolore nella vita non vengono mai associati a belle esperienze, tutti noi desideriamo di nn doverci mai avere a che fare e il più delle volte scappiamo e li evitiamo in tutti i modi. Io oggi posso dire che sono la parte essenziale della mia gioia più grande e ora le guardo da un altro punto di vista. Me la ricordo quella notte, le contrazioni non mi lasciavano per più di 5 minuti ormai da qualche ora... letto , sedia, squat, cronometro alla mano... alle 2:33 decidiamo di andare. Arrivati in ospedale l’ostetrica ci dice che sono a 4 cm e che mi ricoverano perché probabilmente la mattina avremmo conosciuto il nostro amore. Proprio così non è andata. Il tracciato scandiva con il battito del nostro piccolo i secondi infiniti di quella notte, le contrazioni non erano regolari .
Io non lo so spiegare quanto quel dolore fosse profondo... ma quanto fosse meraviglioso avere vicino a me mio marito e condividerlo visceralmente con lui, quello si. Era un dolore meraviglioso. Cercavo di rilassarmi e di fare gli esercizi che con te, Ilaria, avevamo imparato. Così è trascorsa la nostra ultima notte soli... io e mio marito. Io e il bambino. È giorno... ci spostano in quella che poi sarà la mia stanza... arrivano mia mamma, le mie sorelle e mia suocera... io faccio squat ininterrottamente ai piedi del letto. La dilatazione procede ma le contrazioni sono irregolari. Ricordo bene il momento in cui l’ostetrica mi ha detto “ci prepariamo per andare di là”. Quella porta verde (sala Travaglio e sala parto) è ancora un tuffo al cuore... tante volte passando lì davanti ho viaggiato con la mente ed è arrivato il giorno in cui sono entrata... tanta emozione... la paura non era molta.. ero felice. Alle 11:06 ho una foto sul tappetino mentre facevo il rilassamento con le mani tra i capelli... probabilmente lì iniziava la parte più dura e da lì la prossima foto è stata di noi 3. I ricordi iniziano a farsi vaghi... una cosa ce l’ho bene a mente grazie alla meravigliosa equipe che mi supportava... mi sentivo a casa. Non era l’ospedale con i medici... erano le persone che mi vogliono bene che aspettavano con me. Si prevedeva più veloce e soprattutto più semplice ma lo rifarei mille volte... Verso le 14 l’ostetrica diceva che ci eravamo quasi mancava poco la testa si sentiva. Eravamo vicini al blackout... si il momento in cui la mia mente ha scollegato tutto. Ricordo che ho pensato di morire dal dolore. La presenza costante e mai invadente delle persone che erano in quella stanza mi ha fatto sentire capita in quel dolore immenso... e credo che questo abbia contribuito molto a rendere il mio parto meraviglioso. È arrivato il momento di salire sul lettino da parto. Ho pensato più volte di essere vicina al collasso... invece è arrivata una forza che non immaginavo di poter avere... ci ho messo tutta me stessa. Poi è successo. È successo. È successo!! E io non ho capito più nulla... eravamo noi 3 mi veniva da piangere e poi da ridere. Erano le 16.45... l’orario in cui è arrivata la FELICITÀ. E potrei continuare per ore a scrivere di quella notte, quella mattina, quel pomeriggio indimenticabili ed indelebili nella mia mente e nel mio cuore, spero, per tutta la vita. GRAZIE Ilaria per aver contribuito a questo meraviglioso ricordo. Ciao cara! Scusami, non ti ho più scritto ma come puoi immaginare non ho più un minuto libero.... però ti ho pensata!
La vita cambia, fa strano ma si cambia in meglio, in tre è tutto più bello!! Ti volevo ringraziare di tutto, ho avuto un travaglio ed un parto bellissimi, molto emozionanti. Io ho rotto il sacco al mattino alle 9.45, ho fatto una bella doccia, preparato le ultime cose, sistemato casa e tutta bella truccata e vestita sono andata in ospedale con il mio compagno intorno alle 11. Ero felicissima, ho dei video in cui sembra che stia andando a passeggiare. Arrivata in ospedale classica visita e monitoraggio. Niente contrazioni ma ero dilatata di 2 cm. Ho fatto pranzo tutta felice, poi mi hanno dato una stanza tutta per me per il travaglio, intorno alle 14. Mi ero portata il libro che mi avevi mandato e che avevo stampato, la musica e qualche ascolto da fare. In realtà non sono riuscita ad ascoltare nè le letture nè la musica ma mi sono completamente concentrata su di me in silenzio. Respiravo e mi concentravo a visualizzare le immagini... In stanza c’erano il mio compagno, mia mamma e l’ostetrica che è stata dolcissima e presentissima. Hanno tutti rispettato il mio silenzio e capito il mio stato. Alle 16.30 sono iniziate le contrazioni forti. Molte le ho avute di reni ma cambiando posizione sono riuscita ad accettarle bene. Le ho avute molto ravvicinate e forti e nelle pause dormivo. Alle 20 ero già dilatata di 9 cm e ho iniziato a spingere. Alle 22:07 è nato il mio bambino, il mio amore! Le diverse respirazioni mi hanno aiutata tanto in tutto. Ero rilassata e concentrata al punto che pensavo di sognare. Mi hanno messo solo 4 punti, di cui 2 interni. Sono tornata in camera sulle mie gambe col mio bimbo in braccio. È stata un’esperienza molto molto positiva. Soprattutto non medicalizzata, senza flebo o induzioni varie!! Che dire... GRAZIE |
AutoreDott.ssa Ilaria Giangiordano Archivi
January 2022
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