La TENS Machine è un metodo non farmacologico per la gestione del dolore in travaglio. Ve ne parlavo nell'articolo in cui vi spiegavo come agiscono sul corpo di una donna le metodologie di gestione del dolore di tipo non farmacologico. Se ricordate bene, ciò che Chaillet cercava di spiegarci nella sua metanalisi è che il modo migliore per una gestione non farmacologica della gestione del dolore in travaglio è quello di lavorare su entrambe le componenti del dolore: la componente emotiva e la componente percettiva. Annoverava quindi per la componente emotiva tutte le tecniche presenti in un corso di accompagnamento al parto Hypnobirthing: Autoipnosi, Respirazioni, Visualizzazione. Mentre per la componente percettiva suggeriva proprio l'utilizzo di una TENS a bassa e ad alta intensità.
Quindi cos'è e come funziona la TENS? É un apparecchio composto da 4 elettrodi che possono essere attaccati alla parte bassa della schiena (due sotto la linea del reggiseno e due sopra la linea dello slip), che inviano lievi impulsi elettrici attraverso la pelle. La sensazione che si prova indossando una TENS è quella di un leggero formicolio o lieve pizzicore, che durante il travaglio, molte donne trovano rilassante e distraente dalle sensazioni delle contrazioni. Attraverso un dispositivo che la mamma può appendere intorno al collo, è possibile aumentare l'intensità degli impulsi elettrici, "potenziarli" o spegnerli. La TENS può essere utilizzata in combinazione con qualsiasi altra forma di sollievo dal dolore (tranne l'acqua... per ovvi motivi!), può anche essere interrotta in qualsiasi momento, ad esempio se si desidera entrare in una vasca o sotto la doccia. Come mai la diffusione di questi impulsi elettrici nella schiena aiuta con il dolore del travaglio? In primo luogo, attraverso la "teoria del del cancello". Immagina la tua spina dorsale composta da una serie di piccole porticine che si aprono per consentire alle informazioni di raggiungere il tuo cervello. Quindi ogni sensazione che senti sotto l'altezza del collo, passa attraverso la colonna vertebrale. Durante il travaglio, il tuo cervello riceve, ad ogni contrazione, un messaggio di dolore. La TENS Machine è in grado di confondere questo messaggio, stimolando le terminazioni nervose circostanti. É come quando, istintivamente, strofiniamo il ginocchio di un bambino che è appena caduto facendosi male! Un altro modo in cui la TENS Machine aiuta il tuo corpo in travaglio è attraverso la produzione di endorfine. Quando il nostro corpo avverte dolore, crea una sua versione di antodolorifico naturale attraverso la produzione di alcuni ormoni chiamati endorfine - che, se potessimo mettere in una provetta, si rivelerebbero più potenti della morfina! Pertanto, la stimolazione creata dalla TENS Machine aumenta la produzione di endorfine, che possono contribuire a rendere più confortevole il travaglio. Cosa dice la ricerca? Al momento, non ci sono molte ricerche di alta qualità sull'uso delle TENS - poiché è quasi impossibile "accecare" un gruppo di controllo. Ma la ricerca più recente mostra che può ridurre i livelli di dolore durante il travaglio e aumentare la soddisfazione materna intorno alla nascita. Inoltre al momento non sembrano esserci effetti collaterali negativi nell'uso della TENS durante il travaglio. Quindi perchè non provarla?
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Da sempre la ricerca focalizza l’attenzione sugli effetti dello stress sugli esiti della gravidanza, è infatti difficile trovare studi che si concentrino sul benessere e quindi sulla psicologia positiva. Nel mio ultimo lavoro scientifico ho voluto soffermarmi proprio su questo: “Optimism during pregnancy and obstetrical outcomes: A systematic review”. Quando poi mi ha contattata Veronica, per parlare insieme di benessere Nutrizionale e Psicologico in Gravidanza, ho pensato che questa proposta stesse arrivando proprio come la perfetta prosecuzione del mio lavoro.
Veronica Pacella, biologa nutrizionista, lavora con persone che stanno cercando un nuovo modo di stare bene, consapevoli che il loro benessere comprende sia l’aspetto fisico che quello emozionale e mentale. Persone che sentono che è arrivato il momento di prendersi cura di se nel migliore dei modi. Oggi vi presento uno splendido lavoro a quattro mani per voi mamme in dolce attesa: Veronica vi accompagnerà sul benessere nutrizionale in un articolo dedicato che potete trovare sul suo blog, mentre in questo approfondimento vedremo insieme con quali accorgimenti possiamo perseguire il benessere psicologico. Mai come in questo momento la gravidanza pone le mamme in una continua sfida con l’accettazione di ciò che sta vivendo il nostro Paese, in contrasto con le sue sensazioni: una nuova vita che cresce e che presto sarà accolta da questo mondo un po’ scombussolato. Come ritrovare o cercare il benessere in questo quadro complicato? Storie di nascite positive Guardare video positivi sulla gravidanza e sul parto e ascoltare le esperienze positive di altre madri può riportare l’equilibrio rispetto alle immagini che vediamo nei film o in televisione: dolore, sofferenza e mancanza di consapevolezza. Nel mio piccolo, e grazie all’aiuto delle mamme che mi hanno dato la possibilità di accompagnarle nella loro esperienza di parto, ho raccolto diverse storie di nascite positive. Da leggere tutte d’un fiato per ritrovare fiducia nelle capacità del nostro corpo ma soprattutto per sfidare l’onda di negatività a cui è sottoposta una donna in dolce attesa. Supporto emotivo Avere un bambino è senza dubbio la più grande transizione che una coppia possa vivere e la vostra unione giocherà un ruolo fondamentale anche nei mesi del post-parto. Di fondamentale importanza è un buon supporto emotivo ed empatico da parte del partner. Non esiste una formula magica per una relazione di successo, ma ci sono molte strategie per migliorare la comunicazione e la comprensione. In questo articolo del mio blog puoi trovare i 5 linguaggi dell'amore in gravidanza, con esempi e suggerimenti per trovare una connessione e "vedersi" pienamente in questa fase di vita. I partner hanno anche un ruolo importante nell'essere sostenitori delle scelte di una donna durante la gravidanza, il travaglio ed il parto. Per questo motivo ho deciso di costruire una checklist molto semplice, strutturata in sole due pagine e che potete stampare, plastificare e inserire già da ora nella vostra valigia del parto. Vi basterà leggerla insieme per decidere cosa possa fare al caso vostro e quali sono le tue prefernze, in modo tale che il giorno del travaglio il tuo compagno possa sbirciare la checklist e provvedere al tuo comfort lasciandoti libera di concentrarti sull’esperienza. Respirare La respirazione è uno strumento chiave per sostenere il benessere in gravidanza, ma non solo anche durante il parto e nel puerperio. Respirare profondamente può essere utile anche durante il parto. Quando respiriamo, l'inspirazione attraverso il naso viene attivata dal sistema nervoso simpatico e l'espirazione attraverso la bocca viene attivata dalla parte parasimpatica, in modo che lunghe espirazioni incoraggino una risposta più parasimpatica e rilassante. Benefici In Generale:
Parto:
Post-parto
Abbiamo appena visto i tre aspetti a cui prestare attenzione per cercare o ritrovare il benessere psicologico in gravidanza, vi lascio il link al blog di Veronica per il suo approfondimento sul benessere nutrizionale. https://veronicapacella.com/benessere-nutrizionale-psicologico-gravidanza/ Scopri di essere incinta e immediatamente cerchi su Google "Calcolatore-data-presunta-del-parto". Non aspetti altro che la prima ecografia per scoprire la data in cui avrai il tuo bambino. Un solo giorno. Una volta che ti è stata data questa data, sei così emozionata che vorresti gridarlo al mondo intero. E giustamente! Perchè, a questo punto, non dovresti far sapere a tutti il giorno in cui arriverà il tuo bambino?
Tuttavia, man mano che quel giorno si avvicina, inizi a ricevere quei messaggi ben intenzionati, le chiamate e i commenti che chiedono "è arrivato il bambino?" Oltre ad essere abbastanza irritante, pone anche una certa pressione su di te e sul tuo bambino per nessuna buona ragione se non quella di soddisfare la curiosità delle persone. Lo stress stimola la produzione dell'ormone adrenalina. L'adrenalina inibisce la produzione di ossitocina. L'ossitocina è l'ormone necessario per stimolare il travaglio. Pertanto, questo stress è dannoso. Si presume che la gravidanza duri 40 settimane, ma la definizione dell'Organizzazione mondiale della sanità della durata naturale di una gravidanza è compresa tra le 37 e 41 settimane. Ciò potrebbe significare una differenza di quasi un mese! Le 40 settimane sono calcolate usando la regola di Naegele. Questa regola fu stabilita da un ostetrico tedesco all'inizio del 1800 e non si basava su rigorosi test scientifici. Le ricerche condotte nello studio del Mittendorf del 1990 stabilirono che una gravidanza nella primipara era durata in media otto giorni in più rispetto a questa regola di 40 settimane. Molti operatori sanitari iniziano il conteggio dal primo giorno dell'ultimo periodo mestruale. Tuttavia, si può trattare di una settimana o due prima che tu possa effettivamente concepire a seconda di quanto tempo dura il tuo ciclo. Il periodo fertile nel ciclo può anche variare di diversi giorni. E anche se conosci la data esatta del concepimento, la durata della gravidanza varia, come con qualsiasi cosa in natura. In effetti, solo il 5% circa dei bambini arriva alla data di scadenza e la gravidanza media dura 41 + 5 giorni. Durante i CORSI HYPNOBIRTHING viene spiegato ai futuri genitori perché è una buona idea dare una risposta vaga alla domanda "quando nascerà il vostro bambino?" . Se la gravidanza ha il termine il 1 ° Luglio, potresti dire "metà Luglio". O che ne dici di seguire l'esempio reale di Meghan, Harry, Kate e William, che hanno semplicemente dato un "mese" presunto? Ho inoltre creato QUESTO POST sull'account Instagram di Hypnobirthing Italia da poter condividere con i propri amici e familiari. E non sono solo i tuoi amici a ricordare quella data di 40 settimane - man mano che ti avvicini a quella data di scadenza, potresti iniziare a sentire le parole "induzione" menzionate negli appuntamenti dal ginecologo o l'ostetrica. Inoltre cerca di accogliere gli ultimi giorni come un bonus, una piccola vacanza. Ricorda che il tuo bambino sa quando è il momento migliore per venire al mondo. Si dice infatti che sia proprio il feto ad innescare il travaglio quando è pronto. Non esistono "bambini in ritardo" ma solo le donne con gravidanze di diversa durata. Dopo tutto, le mele su un melo maturano tutte nello stesso giorno? Articolo tradotto da: https://www.kghypnobirthing.com/pregnancy-information/planning-your-birth/is-your-due-date-a-fallacy.html La duchessa di Cambridge ha parlato della sua esperienza di maternità nel podcast inglese “Happy Mum Happy Baby” dell'autrice e conduttrice Giovanna Fletcher.
Catherine Middleton ha rivelato di aver sofferto di iperemesi gravidica, un disturbo caratterizzato da nausea e vomito che si estende per tutto il periodo della gravidanza. Nella sua prima intervista podcast, Kate ha rivelato che questo disturbo non la rendeva “la più felice delle donne in gravidanza". Tuttavia, dopo aver provato di tutto per superarlo, ha capito l'importanza della "mente sul corpo". E così la presentatrice chiede alla duchessa: “Si dice che hai utilizzato l’hypnobirthing per le tue gravidanze?” E Kate risponde: “Si, l’ho fatto. È stato a causa dell’iperemesi che ho scoperto il potere della mente sul corpo, perché ho dovuto provare di tutto. Non dirò che William era lì in piedi in quel momento a cantarmi cose dolci. Non lo avrebbe fatto e io non gliel’ho chiesto, ma era qualcosa che volevo fare per me stessa, ho visto il potere che aveva su di me. Quando ero molto malata ho praticato i rilassamenti, la respirazione profonda e altre tecniche che ti insegnano in un corso hypnobirthing e mi sono resa conto che potevo prendere il controllo di me anche durante il travaglio. È stato profondamente potente.” Quindi cos'è l'hypnobirthing? Non ci sono orologi da tasca che oscillano da un lato all’altro o altri metodi di ipnosi, si tratta piuttosto di una forma di rilassamento profonda, che incoraggia le donne a usare la mente per gestire il dolore e l’imprevedibilità del parto. L’hypnobirthing rende l’esperienza del parto naturale o cesareo meno doloroso, aiuta la neomamma nel periodo iniziale della maternità ed è compatibile con i metodi farmacologici di riduzione del dolore, come l’epidurale. L’hypnobirthing può rendere il travaglio più veloce e ridurre il rischio di taglio cesareo riducendo la paura e l'ansia. L’hypnobirthing si basa infatti sul concetto che il nemico del parto non è il dolore, bensì paura, ansia e tensione. Queste reazioni, infatti, attivano nel nostro corpo un meccanismo primordiale che causa il rilascio di alcune sostanze “ostacolanti” per il parto. I giornali inglesi sostenevano già da tempo che Catherine Middleton avessero fatto ricorso all’Hypnobirthing per tutte e tre le nascite dei suoi bambini portando un numero sempre più crescente di donne anglosassoni a ricorrere a questa modalità di accompagnamento al parto. Per questo motivo dopo il successo nel Regno Unito e nel resto d'Europa, il mio obiettivo è stato quello di rendere accessibile l'Hypnobirthing a tutte le mamme italiane, ovunque loro siano. I corsi di Hypnobirthing Italia in modalità online prevedono 3 sessioni di circa 1 ora ciascuna così suddivise: Sessione 1 Introduzione all’autoipnosi L’importanza delle parole in gravidanza La logica Hypnobirthing Storie di nascite positive Come partoriscono i mammiferi I muscoli dell’utero Il sistema simpatico e parasimpatico Sessione 2 Respirazione “Up” Visualizzazioni Rilassamento della Testa e del Collo Rilassamento della Carezza Rilassamento Tocco Calmante Script di rilassamento: Il tappeto magico Dichiarazioni per un parto consapevole Script di rilassamento: Colore e Calma Il bambino nella posizione ideale per la nascita OA (Occipito Anteriore) Il bambino OP (Occipito Posteriore) Il bambino Podalico Il Pavimento Pelvico Il Massaggio del Perineo Posizioni per il parto Sessione 3 La data del termine Ginecologi e ostetriche Le domande del partner di nascita L’induzione del parto L’inizio del travaglio I luoghi del parto Metodi di analgesia Il travaglio Il ruolo del partner Fasi del Travaglio Transizione Il Parto Respirazione “Down” Visualizzazioni La “spinta” La Golden Hour Data e ora degli incontri possono essere stabiliti a seconda delle tue esigenze e quelle del tuo partner, qualora sia interessato a partecipare al corso, anche in orari serali e nel fine settimana. L’unica differenza con il corso in presenza riguarda la mancanza di esercitazioni pratiche dal vivo. Ti verranno infatti fornite le istruzioni per praticare autonomamente gli esercizi di rilassamento, inoltre il materiale che riceverai sarà: • MP3 per il rilassamento • The Hypnobirthing Book (ebook in italiano) • Dispense per i genitori con i contenuti trattati durante il corso • Supporto telefonico e via email per tutta la durata della gravidanza Vuoi ricevere maggiori informazioni? Scrivimi: [email protected] Questo articolo è stato pubblicato sull'American Journal of Obstetrics & Gynecology MFM il 4 Maggio 2020.
https://doi.org/10.1016/j.ajogmf.2020.100132 Quando nasce un bambino la relazione di coppia subisce delle prove di stabilità. Per la donna le attenzioni sono rivolte esclusivamente al neonato, perché tutto l’amore che è in grado di dare viene dispensato verso il figlio. Inoltre, alcuni fattori ormonali possono favorire dei momenti di abbassamento del tono dell’umore, che, anche se non sfociano in una vera e propria depressione post-partum, questi cali umorali possono generare delle crisi di identità, mettendo in dubbio il proprio ruolo genitoriale. Tale aspetto, se fosse messo in discussione con il partner non darebbe problemi in se per se perché potrebbe essere ricondotto all’interno della stessa coppia e quindi restituire al proprio compagno il ruolo di supporto emotivo-affettivo. Infatti il rischio è proprio quello che il partner possa sentirsi non più nutrito affettivamente, privato di un ruolo all’interno della coppia e quindi marginalizzato. Tutto questo può portare a sviluppare delle dinamiche conflittuali che all’insaputa di entrambi possono farli scivolare all’interno di conflitti ripetuti che possono sfociare in vere e proprie crisi coniugali. A partire dalla gravidanza, una coppia può lavorare su come si relaziona, condividendo le proprie esperienze emotive, riconoscendo l'importanza di sostenersi a vicenda e di far parte dell'esperienza reciproca. In questo scenario, una grande ispirazione può essere trovata nel libro del consulente matrimoniale Gary Chapman: “I 5 linguaggi dell’amore”. Secondo l'autore, questi cinque linguaggi possono essere utilizzati per capire come ci aspettiamo di ricevere e dare amore nelle relazioni e potrebbe essere applicato anche durante la gravidanza. Parole di affermazione Le parole di affermazione rappresentano un vero repertorio di frasi che il partner può dire al momento giusto: quando la mamma ha bisogno di sentirsi riconosciuta, quando si sente meno attraente, quando non si accetta i cambiamenti fisici e ha paura di non essere più desiderata. Queste frasi dovrebbero essere formulate anche senza una richiesta specifica, quando i segni di disagio sono percepiti o presunti dal partner. Soprattutto nel terzo trimestre di gravidanza, quando una donna può sentirsi stanca mentalmente e persino fisicamente, il ruolo del partner è di incoraggiarla con parole di affermazione. Esempi pratici: "Hai un aspetto fantastico e diventerai un'ottima madre." "Anche se non è lo stesso per te, vedo una luce speciale sul tuo volto e sei bellissima oggi" "Guarda il percorso che abbiamo fatto, avrai presto il nostro bambino tra le braccia" Atti di servizio Un ruolo apparentemente facile per il partner è fornire atti di servizio. Ad esempio, anche se le faccende domestiche sono generalmente condivise da entrambi i partner, un servizio fuori dall'ordindario può essere molto apprezzato, a conferma dell'interesse nei confronti dell'altra persona. L'importante è ridurre le azioni quotidiane che la mamma deve compiere, in particolare durante la fine della gravidanza. Esempi pratici: - Preparare un pranzo al sacco per il partner o sorprenderla con il pranzo a lavoro - Pianificazione di un'intera settimana di pasti - Assunzione di un lavoro domestico che viene generalmente svolto dal partner Ricezione di regali Per quanto riguarda i regali, il ruolo più importante è svolto dall'immaginazione e dalla creatività. Ogni coppia ha una storia personale, i suoi bisogni e le sue preferenze in base al momento che sta vivendo. La scelta di un regalo è un gesto completamente personale, l'essenziale è che venga fatto con l'obiettivo di sorprendere l'altro che non si aspetta un simile atto in quel particolare momento. Durante la gravidanza, i regali utili vanno generalmente dalla cura della persona all'estetica, così come i regali che riportano bei ricordi. Esempi pratici: - Foto professionali - Parrucchiere/Trattamento corpo/Massaggio prenatale - Libri su gravidanza, parto, genitorialità ecc - Una babysitter per un appuntamento serale Tempo di qualità La definizione di "tempo di qualità" appare difficile perché si tratta di un'azione non generalizzabile, in quanto fortemente correlata alle preferenze di ogni coppia. Un buon modo per trascorrere del tempo di qualità potrebbe essere quello di fare di nuovo quello che una coppia faceva prima di pensare alla genitorialità e che viene trascurato durante la gravidanza. Essere in grado di conservare questi momenti, preservarli e garantire attenzione è un altro buon modo per comunicare l'interesse e la presenza reciproca. Esempi pratici: - Decorare la stanza del bambino insieme - Frequentare insieme appuntamenti prenatali o lezioni di accompagnamento al parto - Esercitare, camminare insieme Contatto fisico Il contatto fisico rappresenta il termometro della profondità di una relazione, più è presente, più è indicativo di quanto profonda e intensa sia la relazione. È sinonimo di vicinanza e calore, che appartengono al linguaggio non verbale, ed è un gesto che trasmette sicurezza della presenza nel tempo e fiducia nella relazione. Cosa c'è di meglio per una donna che dovrà prendersi cura di un bambino dell'essere sicura di ricevere amore? Esempi pratici: - Sentire i movimenti del bambino insieme/toccare la pancia - Massaggio schiena/piedi - Ballare/Coccolarsi/ Baciarsi American Journal of Obstetrics & Gynecology MFM Personal Perspective The Five Love Languages of Pregnancy Author Ilaria Giangiordano https://doi.org/10.1016/j.ajogmf.2020.100132 Avete mai sentiti parlare di Epi-No? Epi-no è un dispositivo medico di allenamento che serve a preparare al meglio il tuo corpo per il parto. Attraverso un graduale stretching e la tonificazione dei muscoli e dei tessuti, l’intero pavimento pelvico diventerà più forte ed elastico. Questo riduce la probabilità di lesione perineale e la necessità di una episiotomia durante il parto. Se il perineo non è danneggiato, i muscoli ed i tessuti possono più facilmente recuperare dopo il parto. Inoltre possono essere evitati alcuni sgradevole effetti collaterali, quali cicatrici, prolasso od incontinenza. Epi-no è un sistema di preparazione al parto in tre fasi. 1. Rafforzare i muscoli del pavimento pelvico 2. Allungare il perineo 3. Preparazione al parto In esclusiva per Hypnobirthing Italia puoi ricevere uno sconto inserendo il codice LUDOHYPNO all'acquisto di Epi-No sul sito della parafarmacia Ludofarma al seguente link: https://www.ludofarma.it/prodotto/epi-no-delphine-plus-an1191/ Epi-no è un sistema di addestramento al parto e di ginnastica dei muscoli del pavimento pelvico di cui è consentito l'utilizzo solo sotto il controllo di un medico o di un'ostetrica. #ilpartoevidencebased:Approcci non farmacologici per la gestione del dolore durante il travaglio.21/5/2019 (Chaillet, N., Belaid, L., Crochetière, C., et al. (2014). Nonpharmacologic approaches for pain management during labor compared with usual care: a meta-analysis. Birth, 41(2), 122-137.) La gestione del dolore durante il travaglio rappresenta una sfida importante sia per gli operatori sanitari che per le donne incinte. Le strategie di riduzione del dolore includono approcci non farmacologici e farmacologici. In ostetricia, i metodi farmacologici come l'analgesia epidurale si sono dimostrati efficaci nel ridurre il dolore durante il travaglio e vengono abitualmente utilizzati, e persino previsti, per gestire il dolore (1-6). Alcuni autori hanno suggerito che questo processo potrebbe contribuire alla medicalizzazione delle esperienze di parto (7-10). Gli approcci non farmacologici al sollievo dal dolore possono aumentare la soddisfazione, la competenza e la sensazione di controllo intravaglio, riducendo la necessità di interventi ostetrici (9). Numerosi studi e revisioni sistematiche suggeriscono l'uso di approcci non farmacologici per la gestione del dolore sia come metodo primario, sia come complemento dell’approccio farmacologico (1,2,7-15). Tuttavia, l'efficacia degli approcci non farmacologici sugli interventi ostetrici e sugli esiti rimane poco chiara e non vi è ancora consenso per l'uso di approcci non farmacologici per alleviare il dolore in ambito ospedaliero. La difficoltà di tradurre questi approcci in pratiche può essere spiegata dalla mancanza di una revisione sistematica che valuta l'impatto degli approcci non farmacologici su interventi e risultati ostetrici; inoltre, può essere spiegato da un raggruppamento o classificazione inappropriata di questi approcci, che porta ad una mancanza di potere statistico o una potenziale diluizione dei risultati quando approcci non farmacologici troppo specifici o troppo ampi con diversi meccanismi di azione sono inclusi nelle meta analisi (8,16-20). Per superare questi limiti, Bonapace ha proposto di organizzare gli approcci non farmacologici per alleviare il dolore in base a tre meccanismi endogeni attivati durante il travaglio (Tabella 1), basati sulla classificazione Marchand, per valutarne l'impatto e l'efficacia in base alla loro modalità d'azione piuttosto che al tipo di approccio (10,21-27). L'Associazione Internazionale per lo Studio del Dolore definisce il dolore come "un'esperienza sensoriale ed emotiva spiacevole associata a danno tissutale reale o potenziale" (23). Secondo Melzack e Casey, il dolore è composto da almeno due componenti descritti come sensoriali-discriminatori (intensità) e motivazionali-affettivi (spiacevoli) supportati da due percorsi neurofisiologici separati (24). Secondo queste definizioni, il primo meccanismo endogeno (Gate Control Theory) consiste nell'applicare massaggi non dolorosi sulle aree dolenti. Questo meccanismo agisce principalmente sulla componente sensoriale-discriminatoria del dolore, bloccando parte del messaggio nocicettivo nella colonna vertebrale (28,29). Il secondo meccanismo, il Diffuse Noxious Inhibitory Control (DNIC), comporta la creazione di un secondo dolore in qualsiasi parte del corpo durante una contrazione e agisce su entrambe le componenti del dolore ma principalmente sulla componente sensoriale-discriminativa del dolore (30,31), attraverso un rilascio di endorfine nella colonna vertebrale e nel cervello (30-33). Il terzo meccanismo, il Central Nervous System Control (CNSC), consiste nel controllare la mente attraverso la deviazione dell'attenzione (10,21). Il CNSC agisce principalmente sulla componente motivazionale-affettiva del dolore, sebbene abbia anche un effetto sulla componente sensoriale-discriminativa del dolore (34,35), rilasciando endorfine in tutto il corpo attraverso l'amigdala e il sistema limbico (22) . L'obiettivo principale è stato quello di valutare, nelle donne in gravidanza, gli effetti di approcci non farmacologici sugli interventi ostetrici, basati sul loro rispettivo meccanismo d'azione e confrontati con le cure abituali. Gli obiettivi secondari erano determinare i rispettivi effetti su travaglio, soddisfazione materna e esiti materni e neonatali. Nella discussione dello studio, gli autori affermano che gli approcci non farmacologici basati sul Gate Control e sul meccanismo DNIC, che modulano principalmente l'intensità del dolore, sono associati con una riduzione dell'analgesia epidurale intrapartum e una migliore esperienza di parto. Gli approcci non farmacologici basati sul meccanismo del CNSC, che modulano principalmente la spiacevolezza del dolore, sono associati con una riduzione dell’utilizzo di analgesia epidurale e una significativa riduzione di parto strumentale e cesareo, dell'uso dell'ossitocina e della durata del travaglio e contribuiscono a migliorare la soddisfazione materna del parto e esiti neonatali. Inoltre, gli approcci non farmacologici adattati che modulano entrambe le componenti del dolore del travaglio e includono il supporto continuo sono stati definiti come la strategia più efficace per ridurre gli interventi ostetrici rispetto alle cure tradizionale. Si è scoperto che il Gate Control e i meccanismi DNIC riducono principalmente l'intensità o la componente sensoriale-discriminatoria (oggettiva) del dolore (29-33), che determina l'aspetto fisico del dolore (105). D'altro canto, il meccanismo CNSC riduce principalmente la componente spiacevole o motivazionale-affettiva (soggettiva) del dolore, che è facilmente modulabile e ci fornisce informazioni su come una donna sta affrontando il suo dolore (34,35). Il meccanismo CNSC agisce sull'esperienza di una donna sul dolore del travaglio e sulla sua capacità di affrontarlo (34), che si riflette in una riduzione di interventi ostetrici e in una piccola riduzione nel bisogno di epidurale. È stato dimostrato che le emozioni giocano un ruolo importante nella percezione del dolore (103-115). Una prospettiva positiva sul parto unita ad un sostegno attivo durante tutte le fasi del travaglio e del parto contribuiscono ad aumentare la fiducia delle donne nella loro capacità di partorire. Attraverso l'uso del meccanismo CNSC e un approccio di lavoro di squadra, il personale sanitario e colore che si occupano di sostenere le donne durante il parto aiutano ad aumentare la capacità della donna di affrontare le sue ansie e le sue paure, aumentando la sua fiducia nel processo di nascita (103). Pur restando calme, fiduciose e soddisfatte durante il parto, le donne possono anche accettare più prontamente l'uso della farmacologia come complemento degli approcci non farmacologici quando questi ultimi diventano insufficienti. La combinazione di approcci non farmacologici e farmacologici, basati su un continuum di cura, sembrano essere un importante fattore chiave che spiega i risultati sugli interventi ostetrici e sugli esiti clinici osservati con il meccanismo del CNSC. Leap e Anderson hanno introdotto il paradigma del "working with pain" contro il "pain relief" per illustrare i diversi approcci alla gestione del dolore (116). Il paradigma del "pain relief" si basa su un insieme di credenze inclusa la convinzione che il dolore del travaglio non è necessario nella società moderna; che i benefici dell'analgesia superano i rischi; e che le donne non debbano sentirsi colpevoli se scelgono il "pain relief" (116). Il paradigma "working with pain" si basa sul fatto che il dolore è una parte importante della fisiologia del travaglio e che, con un supporto ottimale, una donna può affrontare i livelli di dolore con la produzione degli oppiacei naturali che alleviano il dolore e le endorfine (117-124). Durante il travaglio, il dolore svolge un ruolo importante nella produzione di ormoni naturali antidolorifici, come l'ossitocina endogena e le endorfine, che contribuiscono anche a regolare le contrazioni uterine (117,125-128). L'ansia può interrompere questa produzione, disturbando le contrazioni uterine che possono portare ad aumentare gli interventi medici. Un ruolo chiave per i caregiver è quindi quello di ridurre la stimolazione ai sensi della donna in modo da creare l'ambiente ottimale per il rilascio degli ormoni endogeni facendo sentire le donne al sicuro e inosservate (116,127). Questo paradigma consente ai caregiver e ai supporter di aiutare le donne a lavorare con entrambe le componenti del dolore piuttosto che affrontare solo l'intensità del dolore del travaglio. I risultati hanno mostrato che gli interventi farmacologici, usati in aggiunta agli approcci non farmacologici, possono contribuire a ridurre gli interventi medici, e quindi rappresentano una parte importante della cura intrapartum, se non utilizzati abitualmente come primo metodo per alleviare il dolore. Le donne possono avvertire dolore intenso durante il travaglio ed essere in grado di affrontarlo a causa dell'effetto di modulazione del dolore fornito dagli approcci non farmacologici. Tuttavia, in alcune situazioni, gli approcci non farmacologici possono diventare insufficienti e la sofferenza può essere vissuta, aumentando l'ansia materna e il rischio di interventi ostetrici. L'uso di approcci farmacologici potrebbe quindi essere utile per ridurre l'intensità del dolore e aiutare le donne ad affrontare il travaglio. Rispetto a questi risultati, sembra ragionevole suggerire che gli approcci non farmacologici, che modulano entrambe le componenti del dolore del travaglio, dovrebbero essere considerati come metodi primari di gestione del dolore da parte delle donne e degli operatori sanitari; e gli approcci farmacologici dovrebbero essere usati in aggiunta agli approcci non farmacologici se questi ultimi diventano insufficienti per aiutare le donne a gestire il dolore del travaglio. In tutti i casi, la modulazione del dolore attraverso il CNSC (supporto emotivo e fisico) dovrebbe essere utilizzata in aggiunta ad almeno un altro meccanismo di modulazione del dolore (DNIC o Gate Control). Inoltre, i luoghi per il parto e le politiche ospedaliere dovrebbero garantire un ambiente favorevole alla nascita rendendo facilmente accessibile un ampio spettro di approcci non farmacologici e farmacologici per consentire al personale di consigliare e guidare in modo efficiente le donne e i partner ad un approccio di lavoro di squadra, aumentando la capacità delle donne di affrontare le loro ansie e paure e aumentando la loro fiducia nel processo di nascita. Come spiega il noto ostetrico francese Michel Odent, nel suo libro “Nascere nell’era della plastica”:
“Oggi siamo in grado di comprendere che esiste un dolore fisiologico durante il parto, ma anche un sistema fisiologico di protezione dal dolore. Il punto decisivo è che i componenti di tale sistema di protezione dal dolore svolgono diversi ruoli, oltre all’effetto analgesico: in altre parole, il dolore è parte integrante dei processi fisiologici. Dalla fine degli anni Settanta sappiamo che i mammiferi in generale, e le donne in particolare, controllano il dolore del parto liberando sostanze della famiglia della morfina, comunemente chiamate endorfine, e questo meccanismo è appunto uno dei componenti del sistema fisiologico di protezione dal dolore. Nello stesso periodo siamo venuti a sapere che queste endorfine stimolano la secrezione di prolattina, l’ormone dell’accudimento materno o del maternage e l’ormone chiave della lattazione. Ora è quindi possibile interpretare la catena di avvenimenti, che inizia con il dolore fisiologico del parto e conduce alla liberazione di un ormone considerato necessario per la secrezione del latte: ogni tentativo di eliminare in modo elettivo il dolore, neutralizza l’insieme della catena. La riduzione dell’attività della neocorteccia è un altro componente di questo sistema di protezione. Quando la neocorteccia è a riposo, il dolore non viene integrato a livello del sistema nervoso centrale come in altre situazioni. In base a un simile cambio di paradigma, il primo obiettivo non dovrebbe essere quello del parto indolore, quanto piuttosto quello di rendere il parto più facile possibile, in modo da ridurre il bisogno di assistenza farmacologica. Quando il parto è rapido e facile, dev’esserci per forza un buon equilibrio ormonale e il dolore viene controllato dal sistema fisiologico di protezione. Ancora una volta, arriviamo alla conclusione che è necessario riscoprire quali siano i bisogni fondamentali della donna quando partorisce.” Come si inserisce allora l’Hypnobirthing in questo sistema fisiologico di protezione dal dolore? Innanzi tutto è importante comprendere che i nostri corpi sono progettati per produrre ossitocina, che rende la nascita efficiente, e endorfine, che rendono confortevole la nascita, a patto che le nostre menti siano in un luogo calmo, sicuro e armonioso. Tutto ciò che dobbiamo fare quindi è lasciar andare le paure, le preoccupazioni e i pensieri negativi che abbiamo acquisito sulla nascita, quindi mettere a riposo la neocorteccia. Questo è il motivo per cui l’Hypnobirthing funziona molto bene. Ogni volta che pratichi le tecniche Hypnobirthing ti stai lasciando andare, ti stai rilassando - permettendo al tuo corpo di partorire in modo naturale, comodo e facile. |
AutoreDott.ssa Ilaria Giangiordano Archivi
January 2022
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